La storia completa
Un discreto numero di gallerie, cunicoli e grotte percorrono l’intero sottosuolo del quartiere Castello.
Per tutta l’area dell’antico borgo, cioè quella compresa tra Via Marinuccia a nord, via dei Bastioni ad est, Via Fileni a sud, dalle vie Fileni e Case Nuove ad ovest (per un’estensione complessiva di quattro ettari) è stata condotta una vera e propria indagine al di sotto del manto stradale con rilevazioni topografiche, geognostiche, geotecniche, geofisiche e speleologiche che hanno confermato la presenza di grotte e cavità artificiali.
Gli studi sono stati indotti a seguito dei numerosissimi crolli, protrattisi nel tempo, verificatisi su tutta la superficie del Paese Alto.
Già, per tutto il corso dell’800, numerosi storici e cultori di archeologia avevano cercato di analizzare con bussola in mano e studiare (in parte) la rete cunicolare del sottosuolo del vecchio incasato. Dalla tanto esaltata via sotterranea che doveva condurre al sepolcro del Santo martire locale alle aperture che si sviluppavano sotto alcune prestigiose dimore come il Palazzo Neroni – Cancelli (grotta con pavimento in mosaico) e la dimora Fiorani (oggi Palazzo Piacentini).
Il risultato è stato sorprendente: un elevato numero di accessi presenti all’interno delle abitazioni topografati – circa 50 – ma si presuppone che altri siano sfuggiti per successive modifiche apportate agli edifici. Attualmente non tutte le “grotte” sono percorribili a causa dei riempimenti e crolli ma è probabile che in origine molte fossero collegate tra loro.
È doveroso dire comunque che non tutti i cunicoli vennero scavati nello stesso periodo: la maggior parte di questi, secondo una recente attribuzione, sono stati realizzati tra XIII e XIV secolo ma altre grotte vennero scavate in epoche differenti addirittura fino ad ottocento inoltrato. Senza ombra di dubbio il più importante è quello di casa Fiorani (oggi Palazzo Piacentini) risalente, come da comunicazione della Soprintendenza Archeologica per le Marche, ai primi anni del I sec. d.c. Si tratta di un cunicolo con volta a botte in opera a sacco formata da calcestruzzo e laterizio (parti di anfore); singolare la presenza su entrambe le pareti di una fila di colli d’anfora, che corre parallelamente al pavimento a circa m 1,5 da terra (all’imposta della volta).
Gli altri cunicoli analizzati presentano diverse caratteristiche, in tema di rivestimenti, volte, dimensioni, accesso e percorribilità: alcuni sono in pendenza, altri pianeggianti, altri ancora terminano a croce (ostruzioni di altre diramazioni) o presentano nicchie laterali.