La storia completa
Antico Castello soggetto alla giurisdizione fermana, con la qualifica di “marittimo” e di “confine”, San Benedetto sorge attorno all’antica Pieve, custode delle spoglie del martire omonimo, nel 1146. Inizialmente la popolazione sambenedettese abita esclusivamente dentro le mura del Castello.
Se il sobborgo delle “Case Nuove”, il cui impianto urbano risale alla metà del 1600, rappresenta il primo sviluppo insediativo a nord del colle fortificato, la Marina – già borgo S. Antonio – inizia a prendere forma secondo un elaborato piano basato su criteri ortogonali solo sul finire del XVIII secolo.
Dopo la battaglia di Lepanto, quando si aprono le “porte” dei Castelli rivieraschi e le spiagge adriatiche diventano più sicure, i sambenedettesi iniziano a costruire atterrati e magazzini al di sotto della strada Corsale o Aprutina, chiamata poi Lauretana (attuale statale 16).
Sul finire del 1600, grazie al ritirarsi del mare, inizia dunque la conquista della spiaggia per l’ampiezza del luogo e la fertilità della terra. Ma la discesa alla Marina è determinata anche dalla migliore comodità offerta ai mestieri del mare, stante la maggiore vicinanza all’approdo, nonostante in quell’epoca la pesca fosse ancora misera ed esercitata esclusivamente per soddisfare il fabbisogno locale.
QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO 7
L’immigrazione di numerose famiglie dal più generale contesto adriatico, ma anche dall’entroterra, produce, oltre ad un notevole incremento demografico, lo sviluppo decisivo della “marina” e l’affermazione dell’attività peschereccia e dell’intero indotto. Infatti, a partire dai primissimi anni del 1800, proprio grazie allo sviluppo dell’attività di pesca, oltre che della produzione di corde e reti, diviene capitale indiscussa del commercio ittico, ma subisce anche i devastanti effetti delle deportazioni di marinai ad opera di barbareschi, delle numerosissime tragedie del mare e di ripetute ondate coleriche.
In seguito, conosce il fenomeno emigratorio con il trasferimento di interi nuclei familiari verso altri mari, sia in Italia che all’estero, ed anche la durezza dei numerosi e frequenti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; ma nel dopoguerra risorge e si afferma come il maggiore porto di natanti dediti alla Pesca Oceanica ed anche come importante centro di commercializzazione ortofrutticola e di turismo balneare.
A seguito dell’aggregazione di San Benedetto al Regno d’Italia, al fine di distinguere questa città da altre omonime, con atto consiliare del 29 luglio 1862 veniva aggiunto l’appellativo “del Tronto”.
Il fiume Tronto, in latino “Truentum”, che costituiva fino all’Unità d’Italia il confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, già nell’antichità aveva dato il nome a due insediamenti romani: “Truentum” appunto e “Castrum Truentinum”, giunti sino ai nostri giorni soltanto attraverso alcune testimonianze scritte e reperti archeologici. Con la rinnovata denominazione del paese si rese, quindi, necessario modificare anche l’intestazione dello stemma comunale di San Benedetto del Tronto.
I colori comunali sono il rosso e il blu.